Conosciuta come Via Papalis per il corteo pontificio che lo attraversava, il nome della via prende origine dal tempio sulle terre di Plauzio Laterano.
Si trattava di una strada stretta, poco trafficata e disabitata. Fu papa Umberto VI che ne cambiò le sorti dando privilegi economici, giuridici e finanziari a chi avrebbe deciso di popolarla.
Nel 1588 sarà invece papa Sisto V a darle l’aspetto che conosciamo: venne ampliata e ottimizzata la percorrenza. Pensata come arteria di collegamento tra il Colosseo e il Laterano, è sede di importanti edifici, ville e chiese.
L’intervento a opera di Vivenda ha interessato una iniziale e completa revisione degli intonaci dell’edificio che ha messo in evidenza fenomeni di degrado fino al 30% dell’intera superficie.
In un secondo momento, sono state pitturate le superfici esterne con materiale minerale a base di calce, similmente alla biocalce della Kerakoll, con pennello e rullo.
Le opere in pietra e gli elementi architettonici hanno subito un intervento di pulitura e asportazione di microrganismi di varia natura, delle ossidazione e degli aggressivi chimici o naturali e poi trattati con resina, il tutto per mezzo di un sistema a bassa pressione con sabbia e acqua.
Dal tetto sono state rimosse le tegole e sostituite. È stata posata la doppia guaina incrociata di cui la superiore ardesiata e coibentata con lastre di polistirolo spesse 5 centimetri.
Il terrazzo, la pavimentazione e il suo sottofondo sono state completamente demolite e ricostruite.