Al tempo dei romani la zona era attraversata dalla via Salaria Antica, lungo l’attuale asse via Giovanni Paisiello, via Antonio Bertoloni. via Francesco Denza ed il colle centrale (il Monticello) era detto clivus cucumeris. “Pelaiolo” o “Peraiolo” è il nome originario dei colli dove attualmente si estende il quartiere Parioli, termine contadino che richiama i frutti del pero. Il viale Parioli, prolungato a viale Liegi, viene concepito come una “passeggiata di città”, con pista-galoppatoio laterale all’ombra degli alberi. Nei primi anni del Novecento si allungano i viali Tiziano e Pilsudsky, sempre concepiti come passeggiate per la nascente borghesia. L’attuale quartiere si è sviluppato, grossomodo, dagli anni ’10 agli anni ’50 e si sviluppa con un tessuto edilizio di palazzine con finiture di pregio, tutte con rivestimenti in pietra e cortina, di cui l’edificio in questione è un particolare esempio. Nella serie delle palazzine di pregio della zona spicca quella di Via Denza di Monaco-Luccichenti del 1955-56 grazie alla notevole varietà del suo impianto planimetrico e volumetrico.
L’intervento di ripristino è stato anticipato da una revisione completa degli intonaci con fenomeni di degrado diffuso riguardanti fino al 30% dell’intera superficie, comprendente l’ispezione, la spicconatura delle zone pericolanti, con lo sgombero dei materiali di risulta, la ripresa di queste zone con formazione di intonaco a calce, la ripresa degli eventuali elementi architettonici presenti, cornici, marcapiani e mostre, la preparazione delle superfici con rimozione delle vecchie pitture, rasatura a calce a finitura “a civile” e carteggiatura dell’intera superficie, pronta alla pittura. In seconda fase si è proceduto a preparare tutta la facciata per la tinteggiatura eseguita mediante mano di aggrappante e successive mani di tinta ai silicati della SIKKENS nel numero necessario alla completa copertura.
Si è potuto quindi procedere alla pulizia e asportazione dei giunti, lavaggio con acqua con sistema a bassa pressione compreso trattamento di resina protettiva su tutte le superfici in mattone da cortina. Gli intonaci a falso travertino sono stati intervento di una revisione completa, con ripristino dei giunti e rifacimento di tutte le superfici.
Si è effettuata in ultima battuta una pulitura e asportazione di stratificazioni di microrganismi di varia natura, delle ossidazioni o degli aggressivi chimici o naturali, dalle superfici in pietra ed elementi architettonici, con sistema a bassa pressione con sabbia e/o acqua, compreso il trattamento con resina protettiva.
A completamento, un sistema avanzato di videosorveglianza è stato posto all’esterno del fabbricato