Il corpo di fabbrica, realizzato tra XVI ed il XVII Secolo poi sottoposto a Vincolo nel 1932 ha uno sviluppo pentagonale, voluto dal progettista Architetto Giacomo Della Porta su incarico della proprietà Orazio Muti.
Il progetto e l’avvio della realizzazione avvenne nel 1585 sotto la guida appunto del Della Porta il quale però purtroppo venne a mancare a lavori in corso, ovvero nel 1602. I lavori ripresero successivamente e videro il compimento nell’anno 1662 con l’Architetto Giovanni Antonio De Rossi, che terminò il suo lavoro con la definizione dei due portali di accesso e del cortile interno.
Le facciate dell’edificio presentavano uno stato di degrado diffuso dovuto prevalentemente all’azione costante di dilavamento d’acqua, alle condizioni climatiche ed allo smog che ne hanno alterato l’integrità e finiture.
Gli intonaci, costituiti da rinzaffo ed arriccio in malta di calce e pozzolana e colletta in grassello di calce, non si presentavano particolarmente ammalorati fatta eccezione per qualche zona in cui visibili segni di rigonfiamento con parziale distacco (elementi a rilievo principalmente) ed interventi di rappezzature eseguite a spot nel tempo.
Le operazioni dunque sono state mirate alla manutenzione ordinaria e conservazione delle finiture originarie, senza dunque apportare variazioni rispetto alle preesistenze e nel rispetto delle regole del buon costruire della Roma antica.