Si è concluso a regola d’arte il restauro del Palazzo Ceccopichi, ubicato ad angolo tra Piazza del Teatro Pompeo e Via dei Baullari, nel cuore del centro storico di Roma.
Le opere, realizzate da Vivenda con le agevolazioni statali del Superbonus e con il meccanismo dello sconto in fattura, sono state eseguite in due fasi: una strutturale con il miglioramento sismico dell’edificio e una architettonica con il restauro delle facciate e degli elementi che le compongono.
DESCRIZIONE INTERVENTO
Il fabbricato, già palazzo Ceccopichi, si sviluppa con i due fronti principali sulla Piazza del Teatro di Pompeo e su via dei Baullari e si articola su 5 livelli fuori terra, di cui un ammezzato oltre un piano interrato ed un piano attico. Sui restanti due lati, il fabbricato è adiacente al tessuto edilizio circostante, con chiostrine, archi a sbatacchio e muri in comune. Sul retro, sono presenti alcuni corpi aggettanti sostenuti da elementi in acciaio a sbalzo dalle murature e il vano ascensore con struttura in cemento armato adiacente al corpo scala.
La struttura portante è prevalentemente costituita da muratura di laterizi, i solai, in parte voltati al piano terreno e al piano interrato, per lo più lignei a doppia orditura con travi maestri e travicelli, in parte decorati e affrescati. Nel progetto di restauro, a seguito di analisi del fabbricato, sono stati inseriti interventi di miglioramento sismico, consistenti nell’inserimento di catene metalliche in perforazione all’interno delle murature.
L’intervento ha la duplice valenza di ricucire le lesioni presenti nei muri di spina e collegare la muratura di facciata ai muri interni, favorendo il comportamento d’insieme della costruzione e incrementando la resistenza flessionale delle pareti esterne all’azione sismica. Visto il quadro fessurativo all’interno del fabbricato, sono state incluse nell’elenco dei lavori le opere di preconsolidamento e restauro delle parti affrescate e decorate necessarie per garantirne la perfetta conservazione e tutela del bene durante l’esecuzione degli interventi di consolidamento. Sono state altresì incluse le opere di rinforzo con tecniche di minima invasività delle travi lignee fratturate o fortemente sottodimensionate, in modo da ripristinare la capacità portante degli impalcati. In concomitanza agli interventi strutturali è stato effettuato il restauro architettonico dell’edificio, nel rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza, consistente in una prima fase di Pulitura generale delle superfici intonacate e asportazione di stratificazioni varie, successiva revisione degli intonaci con l’impiego di prodotti tradizionali a base di calce idraulica naturale e senza l’impiego di prodotti cementizi.
Le cornici dei marcapiani, il cornicione terminale e le paraste d’angolo sono stati trattati con tecniche tradizionali quali la rimozione dei tratti fatiscenti e pericolanti, ricostruzione con sagome in legno, ripresa dell’ossatura muraria. Le parti in pietra presenti nelle cornici finestre, sui basamenti e sul portale di ingresso sono state trattate con sistemi di micropulitura a getto di acqua e sabbia, a pressione controllata. Il restauro si è concluso con la pittura finale delle facciate, eseguita a seguito delle indagini stratigrafiche che ne hanno determinato la coloritura originaria.