Via del Corso è una tra le vie più famose e importanti della storia romana, meta turistica ed emblema della città.
Presente già in epoca romana, durante il periodo imperiale era disabitata e caratterizzata dalla presenza di tombe di personaggi illustri, come l’imperatore Nerone e Augusto.
La via divenne il centro attrattivo di attività romane e delle famose corse del Carnevale nel 1467, abolite poi verso la fine dell’800.
Le corse, da cui poi prenderà il nome la via, in origine chiamata “Via Lata”, erano particolarmente seguite dai romani e avevano come protagonisti cavalli e non solo.
Dall’800, dopo che il Corso venne illuminato a gas, divenne una via da passeggio con presenza di negozi di alta moda, gioiellerie e librerie, assumendo l’aspetto che conosciamo oggi.
L’immobile restaurato, situato a Via del Corso n. 170 a Roma, è di uso commerciale al piano terra e residenziale nel restante dei piani superiori.
Prima di procedere con i lavori, Vivenda ha effettuato un’analisi sullo stato di fatto dell’edificio che ha permesso di evidenziare segni di degrado di vario genere degli elementi di finitura delle facciate e di quelli architettonici, causato dalla scarsa manutenzione e dal contatto del materiale con agenti atmosferici.
L’indagine conoscitiva è stata utile anche per comprendere i livelli di intervento di manutenzioni che sono stati compiuti negli anni, oltre che all’individuazione delle cromie originali e delle composizioni dell’intonaco.
Con l’intervento di restauro sono state rimosse le forme di degrado ed effettuate delle prove di descialbo manuale con l’uso di bisturi, per evidenziare la sovrapposizione delle pitture sulla facciata principale, su cornici e cornicioni.
Si è poi passati alla pulitura delle pitture attraverso sistemi d’acqua erogata a pressione moderata in vista della porosità del materiale, questo per evitare pericolosi assorbimenti che avrebbero infragilito gli strati.
Nei sottobalconi è stata operata la spicconatura degli intonaci, spogliando la struttura dalle mensole in ferro di sostegno per essere trattate con convertitori in ruggine. Le parti murarie sono state poi ricostruite con malte strutturali.
L’intonaco invece è stato recuperato con limitati interventi di integrazione e sostituzione delle sole parti estremamente danneggiate per le quali è stata ripristinata la portanza del supporto.
Per le lesioni sulla pavimentazione in lastre di travertino dei balconi sono state rimosse le impurità accumulate nelle fessurazioni, sigillando con resine e perni di connessione.
L’edificio è stato poi tinteggiato con pittura a base di calce per uso esterno e terre naturali colorate, con l’obiettivo finale di garantire l’effetto cromatico della pittura a calce originale.